“Il corpo è musica cristallizzata. Quando risuona, si ricorda di sé.”

– Hazrat Inayat Khan –

Il corpo non è solo struttura: è frequenza, suono, vibrazione viva.

Ogni parte di noi — organi, tessuti, emozioni — risponde al suono.

E quando il Gong risuona, non è solo musica: è un’onda che attraversa, scuote, apre.

La risonanza è il principio per cui una vibrazione ne smuove un’altra.

Il Gong non accarezza: travolge, fa emergere tensioni profonde, risveglia ciò che era rimasto bloccato, nascosto, addormentato.

È come un richiamo primordiale, un’onda antica che attraversa il corpo e rompe le corazze invisibili.

Le campane, più delicate ma altrettanto penetranti, accompagnano questa immersione vibratoria.

Spesso abbino i suoni a una pratica di Yoga Nidra, uno stato di rilassamento profondo e vigile in cui il corpo dorme, ma qualcosa dentro resta sveglio.

È in questo spazio sospeso che le tensioni possono affiorare ed essere lasciate andare.

Non si tratta di rilassamento fine a sé stesso.

Si tratta di incontrare il proprio corpo vibrazionale, di ascoltare ciò che emerge senza filtri, e permettere alla vibrazione di fare il suo lavoro:

smuovere, liberare, trasformare.

Il corpo risuona.

E nella risonanza, si risveglia.